Sono iniziati i corsi, tutto procede regolarmente e sono riuscito a crearmi una nuova immagine di Londra, che a febbraio avevo lasciato piuttosto malamente. Mi sono lasciato alle spalle vecchie delusioni e traumi che hanno reso i miei primi giorni difficili.
Diciamo innanzi tutto che frequentare un'universita' straniera, e inglese in particolare, e' piuttosto challenging, soprattutto per chi, come me, ha sempre studiato in Italia. Magari letto sulla carta il programma di un Master inglese sembra semplice, na cavolata rispetto alla punitiva universita' italiana. Tuttavia mi sto gradualmente rendendo che non e' affatto cosi'. Si e' vero le ore di lezione sono relativamente poche, ma l'impegno richiesto nello studio e' consistente. Ogni settimana bisogna preparare una presentation, leggere uno o due libri per corso (quindi un totale di 4-5 libri a settimana). Inoltre e' sempre richiesto agli studenti di prendere parte alla lezione, discutere, fare domande. Qui il concetto di passiva acquisizione di informazioni trasmesse meccanicamente dal professore non esiste, fortunatamente. Inoltre, mi devo ancora abituare a classi di 15 persone, quando alla statale di Milano se andava bene eravamo una cinquantina (se andava bene ribadisco!).
E' difficile, perche' non penso di avere ancora completamente la padronanza della lingua, ma non mi abbatto affatto, anzi, e' una sfida che accetto volentieri e che mi entusiasma.
Quando mi e' stata assegnata la presentation su Keynes, un monumento dell'economia inglese e mondiale, ammetto di aver avvertito una fitta allo stomaco. Ho pensato:"Chissa' che figura di merda faro'". Pero' poi mi sono detto:" Davide, se vuoi migliorare nella tua vita dovrai pure incontrare degli ostacoli. I mediocri amano la sicurezza e la tranquillita'". Quindi vada come vada, sono qui per imparare e migliorarmi!
Per quanto riguarda la vita sociale, devo dire che per quanto mi sia definito asociale alla fine me la cavo meglio di molti altri. In classe ho gia' fatto amicizia con un bel gruppetto di persone provenienti da diverse nazioni d'europa e del mondo(G.B., Polonia, Grecia, Turchia, Canada, Francia ecc). Il fatto che siamo pochi sicuramente aiuta la socializzazione. Ti senti un po' come al liceo... Domenica abbiamo trascorso la giornata a Notting Hill, Hyde Park, Oxford Street. Il tempo era stupendo, ho avvertito un senso di serenita' e benessere che non conoscevo da tempo. Inoltre sto socializzando con parecchi francesi, che sono veramente simpatici (a parte alcune eccezioni che rispecchiamo il nostro stereotipo di francese snob), e, parlando cinicamente, mi servono pure per imparare il francese, che e' il mio prossimo obiettivo. Non mi fanno sentire per niente a disagio quando provo goffamente a esprimermi nella loro lingua (infatti ribadisco sempre che:" je parle français comme une vache espagnole"), anzi sembrano entusiasti che io voglia avvicinarmi alla loro cultura.
Infine capitolo mensa dell'universita' che ha veramente superato tutte le aspettative. A parte il cibo etnico indiano e affine, ogni giorno trovo delle prelibatezze che davvero non pensavo rientrassero nel menu di una mensa universitaria inglese. Tipo oggi ho mangiato pollo alla cacciatora con funghi e polenta a 2 sterline, ieri ho mangiato trota alla griglia con patate a 3 sterline, settimana scorsa i cannelloni. Tutta roba veramente squisita che surclassa di molto gli standard della vomitevole mensa della statale di Milano e che, per uno come me che non ama cucinare, sono veramente una manna dal cielo!!
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